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La Nuova Nuova Sardegna

Le malattie spiegate dalla psicobiologia

01 maggio 2004 — pagina 25 sezione: Sassari

 

SASSARI. Vedere le malattie come «programmi biologici di sopravvivenza»  può aiutare a combatterle, o ad affrontarle con maggiore consapevolezza. Jean  Claude Badard, psicoterapeuta francese, ne ha parlato a Sassari, e a giudicare dalla risposta e dall’attenzione del pubblico il rapporto psicobiologia e genealogia e la terapia correlata riscuotono successo e stimolano discussione e curiosità. Dopo quattro anni la terapia del professor Badard è approdata a Sassari, portata dall’associazione cagliaritana Horus, specializzata in medicina  non convenzionale e organizzatrice dal 2000 di corsi tenuti da Badard, un luminare in materia. Psicobiologia e genealogia, dunque, convivono in uno studio che ha come applicazione una terapia definita semplice ed efficace, mirante a cercare una connessione tra i problemi e le malattie, e a individuarne le origini nella memoria genetica dell'individuo.

Per cinque ore Jean Claude Badard (specialista in psicosomatica, psicogenealogia, psicoterapeutica e psicosociologia) ha tenuto viva l’attenzione dell’aula magna della facoltà di Scienze naturali, 150 persone attirate dalla curiosità o provenienti da un precedente corso: addetti del settore, medici, psicologi e psichiatri, ma anche semplici interessati alla terapia. “Credo nella medicina non convenzionale - ha detto nell’introdurre lo studioso francese Maurizio Corona, medico cagliaritano e tra i responsabili di Horus -, e nella sua funzione alternativa a quella tradizionale: serve a noi stessi, ma anche al rapporto con gli altri”. Andare all’origine dei problemi per capirli e provare a risolverli, e allo stesso tempo capire che sono proprio questi a causare i sintomi delle malattie: riassunti efficacemente in pochi minuti concetti acquisiti in uno studio trentennale, Badard ha illustrato alcuni casi, suscitando poi la curiosità dei partecipanti al corso, stimolati al racconto delle esperienze personali. “La vita si svolge grazie ad un fenomeno di adattamento - ha spiegato -, per permettere la sopravvivenza di ogni specie mediante l’evoluzione.

Ogni individuo di ogni specie mette in memoria tutte le sue sensazioni sotto forma di programmi biologici che rispondono a determinate leggi per la sopravvivenza della sua specie: tutte le malattie sono dunque dei programmi biologici di sopravvivenza. Si tratta della risposta perfetta e precisa del nostro cervello ad una situazione emozionale incompiuta, nello scopo di sopravvivenza della specie”. Un neurone, detto “risentito”, protagonista del problema, un tessuto al quale viene ordinato un certo comportamento, e una memoria che, inevitabilmente, viene trasmessa alle generazioni future. “Nel cervello medio - dice Badard - esiste una serie di risposte automatiche, date ogni volta che accade un conflitto. Siamo una sorta di mobile con tanti cassetti, pronti ad aprirsi all’occorrenza”. Badard sarà presto ancora a Cagliari, dove terrà altri corsi.

Renzo Sanna

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